Riqualificazione di Capo Peloro

Il progetto “Riqualificazione di Capo Peloro” di Alessandra Plovino, presentato per la tesi di biennio in Decorazione con relatore il prof. Salvatore Borzì e correlatore il prof. Saverio Manuardi, punta alla valorizzazione, per mezzo di un progetto artistico-decorativo, della punta estrema di Capo Peloro (Messina) mediante la riqualificazione dell’austero basamento dell’amato simbolo del luogo, un ex traliccio dell’Enel noto come “Pilone”.

 Lo scopo del progetto è di rendere gradevole la vista dello stabile mediante un abbellimento che si integri con il luogo coniugando modernità e tradizione realizzando, inoltre, dei servizi pubblici fruibili tutto l’anno. Questi potranno divenire una risorsa a favore dello sviluppo dell’area e del soddisfacimento dei bisogni dei sempre più numerosi turisti e non. L’area in cui il Pilone si trova, infatti, è conosciuta per via della sua posizione geografica, essendo il punto più vicino tra Sicilia e Calabria, e per le particolarità naturalistiche marine che la rendono meta di turismo balneare nei mesi estivi e di escursioni durante tutto l’anno.

L’intervento prevede di colmare gli spazi venutisi a creare tra le quattro braccia della croce componente il basamento realizzando quattro ambienti, ciascuno con due ingressi indipendenti, iscrivendo la struttura in un ambiente circolare.
Gli ambienti ivi ideati sono deputati a: spogliatoi/bagni, depositi, bar e ristorante. Tutti i locali saranno sopraelevati di un metro rispetto alla quota dell’esterno in modo da consentire una visuale senza barriere dello stretto e collegati tra loro tramite una galleria semiaperta che li cinge e che ha un andamento sinusoidale crescente in corrispondenza dei loro ingressi. Le varie aree si presentano filtrate rispetto alla galleria grazie ad una vetrata curva che è trasparente nelle aree di bar e ristorante e bianca in quelle degli spogliatoi.

Elemento fondamentale del progetto in quanto di identità del luogo è il filtro decorativo che trae la propria ispirazione dalla tradizionale pesca del pesce spada caratterizzante l’area di Capo Peloro. Il motivo decorativo è dato, appunto, dalla ripetizione della forma del pesce spada e dalla sovrapposizione di tre strati differenti. Il fondale del frangisole è costituito da una superficie dalla foratura ampia sulla quale giace il telaio e ad esso sovrapposte, le sagome del pesce spada dai fori più piccoli. Lo sviluppo verticale del motivo decorativo non è uniforme ma segue l’andamento sinusoidale della galleria interna. È previsto che le silhouette dei pesci spada siano retroilluminate nelle ore notturne evidenziando e creando un effetto di vibrazione nella decorazione.

Quattro grandi portali fungeranno da accesso alla galleria interna, evidenziati da un arpione posto centralmente visibile anche a distanza. Il materiale prescelto per la struttura frangisole così come per i portali è l’acciaio corten in quanto resistente alla salsedine e non avente bisogno di particolari interventi di manutenzione.

Al fine di illustrare il progetto sono stati realizzati dei render (a cura di Abdallah Ammar) e un modello in scala 1:500.

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